Spoiler: non era per niente facile
Entrare al MIP era stata una piccola grande vittoria. Ma se pensavamo che il difficile fosse passato… ci sbagliavamo di grosso.
La preincubazione si è rivelata un vero e proprio tour de force: incontri settimanali, esercitazioni pratiche, letture da studiare. Tutto mentre cercavamo di portare avanti lavoro, vita, startup e sanità mentale (in quest’ordine variabile).
Le difficoltà? Tante. La prima grande sfida è stata capire davvero la differenza tra un problema e una soluzione, tra un job e un bisogno reale del mercato. Le startup non nascono per costruire prodotti, ma per risolvere problemi, e questo concetto non era così immediato come sembrava. Ogni schema, ogni framework era una rivelazione e, allo stesso tempo, una complicazione.
Uno dei momenti chiave del percorso è stato l’incontro con Massimo Canalicchio di The Doers, Innovation Consultant & Innovation Coach, lo potremmo definire un realista che crede nei sogni… ma solo quelli con business model, ci ha guidati nelcomprendere meglio cosa significhi costruire un’azienda innovativa. Ogni sua sessione era un mix tra una sveglia brutale e un’iniezione di fiducia. Se c’era qualcosa che non funzionava, lo capivamo subito. Se c’era qualcosa che poteva funzionare, ci spiegava come valorizzarlo. Ci ha aiutati a vedere GiurisApp non solo come un progetto, ma come un’azienda che può davvero cambiare qualcosa.
Uno degli aspetti più ostici? Presentare l’idea. Fare un pitch sembrava semplice sulla carta, ma in realtà era una delle prove più difficili. La prima volta è stato un mezzo disastro. Senza suggerimenti precisi, ci siamo presentati e abbiamo iniziato.
Dopo pochi secondi, la nostra referente Valentina Maltagliati ci ha interrotto con una frase che resterà nella storia: “Ma chi siete, Paola e Chiara?”
Avevamo deciso di dividerci il discorso, ma senza un vero coordinamento sembravamo più un duo pop anni 2000 che una startup emergente. Non proprio il debutto che avevamo immaginato.
Ogni errore, ogni figuraccia, ogni difficoltà stava scolpendo un pezzo della nostra identità. GiurisApp non doveva restare solo un’idea: doveva diventare una realtà concreta, con basi solide.
Il percorso era appena cominciato e le prove future non sarebbero state meno impegnative. Ma una cosa l’avevamo capita: se avevamo superato il primo pitch senza scappare dal MIP a gambe levate, forse — forse — c’era speranza.
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